L`infinita bella stagione

CONTRORA pausa e godimento del tempo che fa e che va? 24 Ottobre, esco di casa con una tshirt ed una giacchetta leggera, si sta bene. L`aria ? primaverile e dopo la gran stagione estiva l`evento, quasi miracoloso, viene avvertito dai pi? con normalit?, sembra il bel tempo non sia mai finito? Guarda quello, indossa un giubbotto di pelle, quasi che ormai abbia gi? cambiato il guardaroba, testardo e convinto che la stagione sia cambiata se ne va in giro con sicurezza?ma guarda quell`altro con i bermuda e i sandali con la bianca moglie di fianco. E` straniero e si gode questo spettacolo, ? in vacanza lui? magari andr? anche al mare ed ora ? alla ricerca di qualche monumento da vedere mentre la citt? lavora. L`aria la trovo meravigliosa pur vivendo in una citt? trafficata, con poco verde (da record mondiale) e dalla quale per motivi professionali e umani sto tentando di scappare. Ma questa voglia di emergere, di andar via per conoscere altri mercati, altre mentalit?, altri politici, altri cittadini, fa a cazzotti con la voglia di tornare a casa, mettere le scarpette da jogging e lanciarmi nella corsetta che a volte riesco a fare. Fino ad affiancare il mare che costeggia la mia citt?, fino a quel faro che diventa la mia boa per 6 chilometri di felicit? fisica e ripristino mentale di un essere ancora umano, uno stop per sentirsi ancora giovane e atletico, e non solo ?costipato? di impegni. Finisco ci? che ho da fare e torno a casa. Via, tra le macchine che in pieno orario di CONTRORA sfrecciano sul lungomare. Allora c`? anche chi nell`abitudine del fermo umano-logico lavora anche in pausa pranzo stile settentrione! Qui chi lavora seriamente lo fa anche per 12 ore al giorno mentre altri si lamentano del lavoro che non c`? e non fa niente per niente = niente.. Tutto e il contrario di tutto. Qui al sud la famosa CONTRORA, ove tutti si fermano pranzano e poi magari fanno un pisolino per alzarsi controvoglia e ripartire alle 16 per il turno pomeridiano di lavoro, la ricordo fin da bambino. Tra le 14 e le 16 il silenzio dettato dalla CONTRORA era un`inattaccabile usanza, la pace aleggiava nel quartiere, uno stop obbligatorio al sempre rumoroso brulicare delle genti, di fatti, di ferraglia del carrozziere e dei bimbi che giocavano nella scuola di fianco al mio palazzo. Mentre ritorno sudato ma felice per un ritmo di vita nuovo che mi sono ritagliato, penso alla montagna di impegni che mi aspetta, l`ansia presto ritorna e l`orologio avanza, l`agenda degli appuntamenti del pc lancia una ventina di sos di persone e cose da fare? ritorno nello stress del lavoro ma gi? penso alla mia prossima controra. Guy La Sgrosce