Antonio Di Pietro: il suo codice etico

Sono in molti, nel popolo dell?Unione, a vederlo pi? come ministro che come premier. ?Tonino ministro della Giustizia nel prossimo Governo Prodi . Questo ? quello che mi aspetto. Bruno?, scrive uno dei futuri elettori alle primarie dell?Unione. Ma Antonio di Pietro, l?uomo della lotta alla corruzione durante gli anni di Mani Pulite, punta dritto alla vittoria e si propone ancora una volta come paladino della ?questione morale?. Per questo il suo programma di governo non poteva che basarsi su un ?Patto etico?. Sposato con tre figli, Di Pietro ? passato dal mondo giudiziario - fu il giudice che fece arrestare nel 1992 Mario Chiesa (Psi) dando cos? il via a Tangentopoli ? a quello politico. Nel 1995 lascia la magistratura e nel 1996 diventa ministro dei Lavori Pubblici del Governo Prodi. Dal 1997 al 2001 siede al Senato, ma gi? nel 1998 sente le esigenze di esprimere direttamente le proprie idee e promuove il movimento ?Italia dei Valori?, che trasforma, nel 2000, nel partito di cui oggi ? presidente. Una carriera invidiabile visto che ?Tonino? a 21 anni era emigrato in Germania con un diploma da ?perito tecnico in telecomunicazioni? per finire a lavorare in una catena di montaggio di un?industria metalmeccanica. Dal 1973, dopo il ritorno in Italia, la vita di Di Pietro diventa un susseguirsi di successi in campo professionale scanditi da una serie innumerevole di concorsi pubblici. Partecipa e vince a quello per il ministero della Difesa, come impiegato civile dell?Aeronautica Militare. Altro concorso a due anni dalla laurea in giurisprudenza, conseguita a Milano nel 1978, e diventa commissario di polizia responsabile della polizia giudiziaria. In seguito ottiene l?abilitazione di procuratore legale per l?esercizio della professione forense. Nel 1981 vince il concorso per entrare in magistratura. Quattro anni dopo ? nella procura di Milano, come sostituto procuratore, dove comincia a occuparsi di criminalit? organizzata e reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la famosa inchiesta di Mani Pulite. Queste le linee guida: lotta all?evasione fiscale, trasparenza e legalit? degli atti e dei comportamenti dei politici e dei pubblici amministratori, riduzione dei costi della politica, tutela dei diritti dei consumatori e dei piccoli risparmiatori, eliminazione di ogni conflitto di interesse, realizzazione di una corretta e pi? indipendente informazione, ripristino della legalit? nelle attivit? economiche e d?impresa, realizzazione di infrastrutture ambientalmente sostenibili, una giustizia che funzioni per tutti, una tutela efficace del diritto al lavoro e un rilancio della competitivit? al sistema Paese. Conscio che ?queste sono le promesse di tanti?, Di Pietro offre la sua storia personale e professionale come garanzia ai suoi propositi. Vito Ruccia 3 ottobre 2005