IL PAPA A BARI e i baresi scappano…

Non ? periodo per le ferie, eppure c?? stato chi non ha sbagliato previsione., ritenendo inutile stare aperti, ferie dal 21 al 30 maggio nel pieno del congresso eucaristico. Per chi ? rimasto in citt? ? sembrato di stare nelle calde giornate d?agosto. Strade vuote, impossibile parcheggiare, i baresi che fuggono per paura di una citt? inondata da pellegrini! E invece ?chi li ha visti?? Benedetto colui che viene?. non tanto per i baresi che non mi sembra siano tanto ospitali con i forestieri come vuole il detto ?ma perch? trova una citt? vivibile, senza macchine in giro, strade utili e libere per beate passeggiate. Il commercio ? rimasto a bocca asciutta, non come gli organizzatori che hanno contato su larghi contributi e il successo sbandierato da organizzatori, comune e udite udite protezione civile, va ridotto ai minimi termini. Successo per il controllo di chi? Giusto le migliaia, anzi centinaia di migliaia che sono venuti la mattina della domenica per il Papa Benedetto alla prima uscita del suo pontificato dal Vaticano. Per il resto la settimana del congresso ? stata in fatto di numeri e, perdonateci l?insistenza, per i commercianti un flop clamoroso. Niente acquisti, quei pochi venuti alloggiavano ospiti ed erano poco propensi alle compere, le strade iperbloccate e non transitabili hanno fatto rimane per una settimana i baresi e gli avventori saltuari della provincia, lontani dal centro della citt? blindato e chiuso al traffico. Dove le mettiamo le automobili? E cos? il grande evento cristiano-religioso-mediatico non ha avuto quel ritorno economico che i commercianti baresi, sempre pi? in crisi, speravano di avere. Tutti scontenti tranne quel benzinaio che si ? fatto una settimana di ferie. Beato lui e benedetto comunque e sempre chi viene. Ci mancherebbe altro. Vito Ruccia Giugno 2005