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TANTO BORG POCO MC ENROE!

Un bel film per gli appassionati concentrato sulla mitica finale di Wimbledon 1980 ma che ha gli occhi ?svedesi della produzione? fissati sulla psiche di Bjorn che si scopre ex ragazzo ribelle?

Premessa adoro il tennis. Giocato vissuto, seguito quello professionistico, scritto in una rubrica che curo quotidianamente, insegnato come istruttore, chiacchierato con l?amico di 30 anni di partite e di commenti quotidiani. E? una passione, grande. Quel giocare prima di tutto contro se stesso, prima ancora di pensare a vincere un match a fare un punto in pi? dell?avversario, un modo di stare in campo di sentirsi bene con se stessi perch? l?equilibrio sul campo da tennis ? veramente difficile da trovare. Come per ogni colpo coordinarsi ed essere concentrati, fare le giuste scelte tra attacco e attesa. Bjorn come John erano i big dei miei primi 10 anni e non potevo non essere curioso di vedere questo film e di darVi la mia?
Il titolo del Film ?Borg Mc Enroe? ?, come capita su tanti giornali, non ?corrispondente ai contenuto?. Infatti il film, svedese di produzione, nel titolo originale non vede ?schierato? il rivale John Mc Enroe che ? nel film il co-protagonista perch? il rivale pi? ?opposto? per stile di gioco e di vita. Al tennista da circolo come all?agonista, piacer? di questo film il ?dramma psicologico di essere un tennista?, di praticare quello sport che l?amico e altro rivale Adriano Panatta (che contro Bjorn ha vinto 6 volte perdendo 9 match) ha definito lo sport del diavolo.
?E? tutto nella testa? come ripete il Capitano di Coppa Davis svedese a Borg nel frame ripetuto anche nel trailer. E quindi la concentrazione, l?essere positivo, il voler vincere ed emergere ? fondamentale per vincere uno o meglio 7 match necessari per vincere un Wimbledon.
Credo che la trama e quindi la sceneggiatura sia stata sviluppata anche per il rifiuto di Mc Enroe di incontrare il regista. Gli svedesi produttori non potevano che concentrarsi cos? sul loro campionissimo con il personaggio ?estroverso? di Mc Enroe, diventato un comprimario pi? che un co-protagonista. Ecco la mitica finale di Wimbledon del 1980 il cuore del film ma tutto gira sulle paure represse di Borg, capace di interiorizzare tutto, fino a crollare e ritirarsi a soli 26 anni.
Quindi il controllo e il non controllo psicologico dei due ad essere il ?fil rouge? di questo film tra i lunghi silenzi in campo di Borg opposti ai deliri di John ed alla figura di Bjorn uomo che vive il suo rapporto di coppia tanto con la compagna quanto con il suo coach.
Un match di tennis, una finale di uno Slam, di per se dura ben pi? di un ?regolare? film ? una partita che ha connotati infiniti, come se venisse giocata chiss? quante volte nella mente dei protagonisti prima e dopo l?evento, dura mesi, allenamenti, tornei di preparazione (ne sa qualcosa un certo Lendl che rinunci? anche a giocare il Roland Garros pur di vincere a Londra?e non riuscirci mai!) vive in tanti sogni notturni e tanti altri ad occhi aperti.
Dura una vita intera. Un torneo come WImbledon si ripete una volta l?anno nell?uggiosa Londra, i cui campi verdi sono il Must per ogni tennista e cos? ci sono tutte le manie con cui Borg cerca di addomesticare la sua indole che da ragazzo era come quella dell?amico (perch? diventeranno tali) John. Fu infatti cacciato dal suo circolo per intemperanze e perch? appartenente ad una famiglia borghese nella ricca ed aristocratica Svezia. Ma nel frattempo costruisce il suo ?personaggio campione? tra manie e superstizioni impensabili per un freddo svedese che nella vita ha avuto anche come moglie una calorosissima Loredana Bert? (ex dell?amico Panatta).
I campi in erba sono campi introvabili in altre nazioni del mondo dove sull?erba in pratica oggi si gioca solo un torneo in Usa a Newport e pochi altri in Europa nelle tre settimane precedenti Wimbledon. L?erba di Londra profuma di storia ? di per se ? la Storia del Tennis qui nato, perch? una finale a Parigi o a New York pur essendo come Melbourne uno Slam non ha lo stesso sapore, la stessa importanza.
Lo stile English non ? quello di Mc Enroe che si ritrova tutti contro per i suoi insulti a 360? e le sue parolacce mentre Borg ? idolo degli spalti. Aneddoto non compreso nel film infatti vede nel 1985 John ?radiato? dal ?Queen?s? per aver ?apostrofato? una donna che giocava sui campi d?allenamento, costei era la Moglie del Presidente e il fatto cost? il ritiro della tessera ?atleta? a Mc Enroe che non gioc? mai pi? l?importante prologo di Wimbledon. Big John, grande agonista e tennista di ?volo? fu capace non a caso di vincere l?ultimo torneo di doppio a 47 anni ma non con l?amico Fleming, presente nel film da ?singolarista?.
Cos? la paranoia di Borg ? anche quella di Mc Enroe, uno ? metodico scaramantico e l?altro istrione giocatore di flipper, un punto alla volta ? una regola di Borg ben ?inculcata? dal Guru Allenatore, Vitas Gerulaitis compianto campione altro pazzoide ? nel film ?Mr. Festini?, tra belle donne, night e champagne.
John e Bjorn sono entrambi enfant prodige visto il primo successo in Davis di Borg a 15 anni (contro il n. 20 del mondo) mentre Mc Enroe a 17 anni partendo dalle qualificazioni al suo primo Wimbledon si spinge fino in semifinale battuto solo dal ?cagnaccio? Connors.
Insomma un film da vedere dove il carattere introverso per ?vincere? di Bjorn ? ancor pi? ?corazzato? dalla conoscenza di quel personaggio i cui ricci capricci stupiranno il mondo, perch? si sa un campione per esserlo pienamente diventa ancor pi? forte con avversari di rango (vedi Federer e Nadal, Sampras e Agassi). Due campioni ben delineati ma con Borg tanto pi? grande e meglio messo a fuoco lascia spazio ad un prossimo film, autorizzato o meno da Mc Enroe sulla sua vita, cos? lontana dall?essere di un atleta ma cos? unica perch? quella di un campione il cui ?braccio? non ha avuto simili. Ma si vince nel tennis come nella vita non solo con il talento ma con la mente e quella di Borg era una cassaforte capace di contenere i gioielli vinti nella sua fantastica quanto breve carriera. Gioielli, dicasi premi vinti, che hanno un valore che va moltiplicato per tre, come ben detto da Panatta, tra esibizioni e sponsor che in questo film vengono ben ?illustrati?, come vendersi le foto del matrimonio o andare a fare esibizioni anche nel Sudafrica dell?Apartheid.

Raimondo Cucciolla
 




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