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TRE RECENSIONI “BARESI”

Dal Gi? Sada di X Factor al Rap di ?Ufo? dei Bari Jungle Brothers ad un ricordo dello storico Vito Maurogiovanni. Come l?arte barese si evolve e muta nel tempo trovando sempre nuovi interpreti

di Antonio Garofalo

I REALITY COME RE MIDA - GIO? SADA E LA STELLA FORTUNATA DI X FACTOR

Gi? Sada trova la strada della notoriet? vincendo X Factor, fortunato reality di Sky: ma e? la sua strada fortunata?
I reality ormai la fanno da padroni nelle mode del momento: ma il cantate barese e? commerciale? Forse Gi? Sada ha un destino gi? scritto che ? il rock: ma non quello delle boyband.
Ci auguriamo che l?influsso del commerciale non lo ammazzi relegandolo, fra qualche anno, al ruolo di meteora che non merita.

N.d.r. - Per chi non sapesse, Gi? Sada ? figlio d?arte nel video "Jannine", la storica band del padre, cantante degli ?Addosso agli Scalini?


Cobra, l`avvolgente rap di Piero Ufo

Il beatmaker avvolge l`ascoltatore con la traccia 4 del mixtape del collettivo Bari Jungle Brothers, dal titolo Merry Crisi.
Il sogni si infrangono contro i palazzi che oscurano il cielo. Pezzo impegnato e base interessante. La metropoli ci cattura e stringe la morsa edificando palazzoni e abbattendo ogni forma di contatto sociale e poi il morso del cobra ammazza ci? che di buono c`era.
E` letale il velenoso morso del cobra.
Il cobra ognuno pu? fingerselo nelle immagini di calamit? sociali che meglio gli evocano alla mente la stretta che smembra la societ? riducendola agli stereotipi del commercio.
Al primo ascolto colpisce l`arrangiamento elettronico, poi l`analisi del testo valorizza l`esperienza dell`MC del collettivo barese.



Vito Maurogiovanni

C?era una volta un uomo colto e mite dal tono di voce singolare, gentile e borghese.
Era cresciuto nel caff? notte e giorno di suo padre.
Fu l? che odor? l?essenza della vita e la seppe riportare punto pe r punto, attraverso la radio, i libri e giornali. Am? Bari tanto da portarne il vernacolo in teatro: scrisse lavori come ?Jarche vasce?, ?aminue amare? e tanti altri.
Il suo nome era Vito Maurogiovanni.
Lo conobbi in una serata d?estate a casa sua, doveva fornirci del materiale per una sceneggiatura; non batt? ciglio e discorremmo amabilmente dell?argomento per cui io e Vito Giuss Potenza lo eravamo andati a trovare.
Mi colp? subito, era sicuro e profondo, aveva attorno a se l?aurea dei grandi.
Poi me lo ritrovai qualche anno dopo come padrino della presentazione del mio libro ?Versi diversi? scritto a quattro mani con Luca Vessio: Don Vito Marotta che ne aveva curato la prefazione lo volle invitare e per noi fu motivo di orgogliosa commozione.
Anche se un po? invecchiato era ancora lucido, loquace pi? di prima e innamorato dell?arte.
Lui era un Re, di quella Bari liberty d?inizi del novecento alla quale hanno sverniciato gli arazzi, e che i tiranni hanno privato d?identit?.
Ma i buontemponi non sapevano che quella dignit? barese nella lingua, nei modi, nel carattere rimane impressa per sempre nelle opere di un Vate di nome Vito Maurogiovanni.
 




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