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ARISA ..SCRITTRICE di una STORIA D’AMORE

LA CANTANTE ARISA SI TRASFORMA IN "BEFANA" E REGALA AI FANS LA STORIA D?AMORE PIU` STRUGGENTE DI NATALE!

"Tu eri tutto per me" : tra le nevi della montagna, un amore "proibito" e contrastato!
di Romolo Ricapito

La lucana Arisa ? certamente un`artista a tutto tondo: non solo cantante, ma anche attrice, opinionista, personaggio televisivo e infine scrittrice, solo in quest`ultima veste non ha ancora ottenuto particolari riconoscimenti: il suo primo romanzo "Il Paradiso non ? un granch?" (del 2012) non raccolse consensi.
Ci riprova allora con questo "Tu eri tutto per me", edito sempre da Mondadori, 12 euro e un centinaio di pagine.
Il romanzo si candida a libro-strenna, in quanto ? ambientato nel periodo natalizio ed ? diviso in due parti : Il primo Giorno (L`antivigilia) e La Vigilia (di un Natale di tanti anni fa). Siamo infatti nel 1975.
Lara, una sorta di alter ego dell`autrice , ha scelto come residenza un paese montano, Lago Scuro . Tale paradisiaco rifugio ? una sorta di nido d`amore deputato agli incontri col suo analista. La storia con lo psicologo ? nata casualmente, tramite la presentazione di una ragazza, amica di Lara, che fu anche lei paziente dell`uomo. Il guaio ? che il terapista ama pi? esplorare le parti intime delle sue pazienti che non le loro menti...
Anche Lara diviene sua amante:eh gi?, perch? lui ? sposato.
Inizialmente il professionista spiega a Lara che il suo non ? amore, ma un semplice transfert psicanalitico: la giovane universitaria sarebbe innamorata della situazione e non della persona in s?.
La vicenda posiziona i suoi personaggi , di ambiente borghese, in un`atmosfera rarefatta, quella che appunto precede le festivit? natalizie.
Ma esiste anche un flash back delle vacanze estive di Lara con la sua famiglia, composta dai genitori e da un fratello.
Lara si allontana dal nucleo di origine e dalla citt? per assestarsi dunque a Lago Scuro, come gi? detto. Una poesia citata all`inizio del romanzo, scritta da Edgar Allan Poe, prefigura un finale non proprio roseo.
Qua e l? ci sono sprazzi di erotismo . A pagina 59 si legge , "ho stretto il tuo sesso, protetto dai pantaloni".
C`? poi un accenno di feticismo: Lara aspetta nella baita di montagna il suo uomo a piedi nudi, perch? nei loro rapporti le estremit? rivestono un ruolo importante. Ma la parte migliore ? quella che immerge questa "madama Butterfly" moderna nella natura incontaminata di un borgo montano dove i rapporti umani sono intensi , ma discreti. Ne abbiamo l`evidenza quando i nuovi paesani della giovane protagonista , accortisi della sua solitudine, iniziano ad invitarla nelle proprie case, per passare insieme il Santo Natale.
Inviti che vengono rifiutati tutti con la stessa frase: " Scusate, sto aspettando una persona cara".
In tempi ormai passati (mancano i telefonini cellulari) le lettere svolgono un ruolo decisivo nella trama. E sar? proprio il ritrovamento di una missiva abbandonata la "soluzione" dolce-amara del finale, che non sveliamo. Si tratta di un racconto struggente che qualcuno ha abbinato alla favola tragica della Piccola Fiammiferaia.
Lara ? la donna paziente che attende l`uomo amato , ma questa attesa potrebbe protrarsi all`infinito...
Nel libro ? presente l`abitudine alle tradizioni della stessa Arisa, originaria di un piccolo paese della Basilicata, Pignola (Pz)
La filosofia di questa artista ? spiegata dalle frasi di una sua canzone che dicono: Mi piace il Natale, domenica al mare, poi alzarsi da tavola verso le tre perch? la famiglia a me mi meraviglia, mi piglia, vorrei farne una da me."
L`amore della cucina della protagonista Lara si attua nella preparazione dei peperoni col pinzimonio e di mille altre ricette che la scrittrice-cantante elenca con pazienza certosina. Il cucinare , all`interno della narrazione, equivale a uno psicofarmaco dell`anima: nell`attesa di un uomo che forse non verr?.
Arisa con questo suo romanzo ha fatto un regalo ai fans : una favola triste che piacer? ai romantici, ma anche agli amanti di libri come "I dolori del Giovane Werther" di Goethe o La Campana di vetro di Sylvia Plath, poetessa-scrittrice morta suicida.
 




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