torna alla homepage

LAVORO / MILLIARDAIRE

CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE

KE PERSONAGGIO

CRITICHI'

RECENSIONI

SPORTIVO&DISINVOLTO

CARTOLINE DAL MONDO

LINK


BARANIA
 
- cittadini
 
- istituzioni
 

 


Ke personaggio

LENI RIEFENSTAHL, FU UNA "BELLA MALEDETTA?"

PARLA LILIAN AUZAS, AUTORE DI "RIEFENSTAHL" (ELLIOT)
di Romolo Ricapito

E` stato da poco pubblicato in Italia il volume "RIEFENSTAHL", edito da ELLIOT (18,50 euro) scritto da LILIAN AUZAS che intervistiamo

Il libro, che ? stato definito un romanzo - anche se sembra una biografia - lega il giovane autore (Lione, 1982) alla leggendaria regista tedesca Leni Riefenstahl (1902-2003) autrice di film-documentario finalizzati all`esaltazione dell`ideologia nazista attraverso una forma estetica curatissima e avveniristica.
Parliamo di IL TRIONFO DELLA VOLONTA` e OLYMPIA, ma la cineasta aveva diretto precedentemente (oltre che interpretato) LA BELLA MALEDETTA.
All`autore abbiamo voluto rivolgere una serie di domande, per cercare di fare luce su un personaggio controverso , odiato ma nello stesso tempo molto amato dai cinefili e oggetto di un vero e proprio rinnovato interesse, che sfocia nel culto.

LILIAN, tu descrivi la BERLINO della giovinezza di Leni Riefenstahl come una citt? favolosa e magica, pi? bella addirittura di PARIGI. Spiegaci il perch?.
Berlino era una citt? effervescente. Da un punto di vista culturale sempre in fermento. La societ? cambiava. L`impero era in agonia. Era l`epoca dell`espressionismo e l`inizio del cinema. Leni Riefenstahl era berlinese, quindi parlo di Berlino. Anche Parigi era ovviamente una citt? molto ricca dal punto di vista culturale.

Leni Riefenstahl era iscritta all`Accademia di Berlino, sezione Disegno, come spieghi nel libro.
Lo studio di pittori come Van Gogh, C?zanne, Klee o Monet come si ricollega alla sua successiva attivit? di regista? Ovvero, questi artisti influenzarono in qualche modo la sua arte?


S?, certo. l`apprendistato del disegno e le sue amicizie con giovani pittori berlinesi come Spiro sono importanti . La Riefenstahl ha fatto molte citazioni di pittori. Per esempio c`? una foto subacquea di anemoni gialli che ricordano i girasoli di Van Gogh.
Nella BELLA MALEDETTA , varie inquadrature si ispirano a quadri di C?zanne, e soprattutto di Ferdinand Hodler o Segantini (di cui Fanck e Riefenstahl erano grandi ammiratori).
Nel TRIONFO DELLA VOLONTA``, le inquadrature dei riflessi dell`opera citano gli espressionisti francesi che Riefenstahl amava molto.


Leni Riefenstahl attrice : perch? non riusc? ad ottenere i ruoli ai quali aspirava, tipici di grandi dive come GRETA GARBO o ASTA NIELSEN? E` vero che tent? di "rubare" il ruolo di Lola Lola nell`Angelo Azzurro a MARLENE DIETRICH?

Riefenstahl non ha avuto grandi ruoli nel cinema perch? non era una grande attrice.
Incarnava una specie di "Wonder Woman" coraggiosa e sportiva, ma il suo gioco era troppo rozzo. Basta solo vederla nel GRANDE SALTO, S.O.S. ICEBERG o L` EBBREZZA BIANCA .E` davvero pessima. Fanck, suo mentore, con il quale ha girato i suoi primi film come attrice, non si occupava del gioco degli attori. Gli interessava solo l`immagine. Per lui, agli attori bastava solo il copione. Quando Pabst realizz? con lui nel 1929 LA TRAGEDIA DI PIZZO PALU`, Leni mostra vere capacit? di attrice, che ritroveremo credo in STURM UBER DEL MONTBLANC, 1930), perch? Pabst era un vero regista e dirigeva davvero i suoi attori.
Leni elemosinava ruoli ovunque,ma si era rinchiusa nei "Bergfilm" (film di montagna), ne era diventata l`ispiratrice. Ma Sternberg era soggiogato dal carisma della Dietrich. Riefenstahl non reggeva il confronto, questo s?.


Mentre era impegnata con il cinema, Leni lesse il MEIN KAMPF di Hitler per la prima volta e disse del dittatore: "ecco una persona che capisce il dolore del popolo tedesco e ha grandi progetti". Come mai prese un tale abbaglio?

E` una domanda difficile quella di cercare il come e il perch? del coinvolgimento della Riefenstahl col razzismo. Mein Kampf ? scritto in base a due tematiche:
A) un programma politico e sociale.
B) Il percorso personale di un uomo di fronte alla vita.
E credo che sia questo secondo punto ad avere impressionato la Riefenstahl, l`uomo pi? che il politico.
Secondo me, lei si ? trovata molti punti in comune con lui. La lotta contro il padre severo che non vuole vedere il proprio figlio impegnarsi nell`arte, serbare un ideale intatto a tutti i costi.
Politicamente , avr? apprezzato certi aspetti del programma edito in Mein Kampf: lotta contro la disoccupazione e rimettere quindi in sesto l`economia. Non dimentichiamo la situazione della Germania alla fine degli anni 20.
Se Leni Riefenstahl era privilegiata per via del suo status, non era comunque estranea alla miseria: suo padre, proprietario di una ditta di riscaldamento, dovette licenziare buona parte dei suoi impiegati e abbandonare una parte del patrimonio per sbarcare il lunario. E poi c`? la constatazione incresciosa dello scacco della Repubblica di Weimar.
Infine, c`? la paura del comunismo. Hitler diceva di voler sradicare tutto ci?. Per quello che riguarda l`antisemitismo, penso che lei non se ne curava. Era solo un argomento in pi?. L`antisemitismo non era riservato ai soli nazisti prima del 1933. E non solo in Germania, ma anche in Francia e in Inghilterra.


Per "La Bella Maledetta" del 1932 Leni Riefenstahl ebbe perfino i complimenti di Pio XI, Charlie Chaplin , Douglas Fairbanks e soprattutto del regista francese Abel Gance, personaggi non legati all`ideologia nazista..

S?, infatti. Leni Riefenstahl era una curiosit?. Era una donna, ispiratrice del Bergfilm, che realizzava un piccolo film a forma di fiaba. Abel Gance si congratul? con lei: si conoscevano un po` visto che si erano incrociati a delle feste a Berlino negli anni `20. Lui diceva che lei aveva il pi? bel sorriso di Berlino.
La BELLA MALEDETTA era un film edificante perch? aveva 15 o 20 anni di anticipo sul suo tempo. Esteticamente, ? uno splendore. Tecnicamente, ? geniale perch? lei ha girato tutte le riprese dal vivo e ha ingaggiato gli abitanti di un paese delle Dolomiti. Ha rispettato le coordinate spazio-temporali. E quindi si sente parlare tedesco, italiano, nonch? il ruvido tirolese. I suoi colleghi del cinema e altri grandi nomi non potevano rimanere che affascinati da questo film.


Hitler convinse la Riefenstahl a dirigere il primo documentario promettendole una brillante carriera, tu scrivi.
Lei per? non aveva niente a che vedere con questo genere di film. Come super? le sue esitazioni?

Non sapendo cosa filmare durante gli avvenimenti, e per paura di perdere qualcosa, lei decise di filmare tutto. E siccome aveva un`idea precisa sulla forma che chiamava "l` architettura di un film", e l`estetismo, lei firm? tutto sotto queste angolature. Donde le centinaia di cameramen sotto i suoi ordini. La cosa pi? difficile non furono le riprese , ma il montaggio del film. Bisognava provare, provare e provare ancora fino ad ottenere il "filmico"(cos? si esprimeva), vale a dire un ritmo. Lo ha detto lei stessa: con IL TRIONFO DELLA VOLONTA`, ho scoperto le mie capacit? di montaggio.

Una prova d`accusa contro il coinvolgimento di Leni Riefenstahl in azioni abiette fu il documento (ritrovato) che Hitler le fece firmare contro B?la Balasz , lo sceneggiatore mai pagato di "Bella Maledetta", riparato all`estero. In breve cosa successe? Perch? Leni si alle? con Hitler contro Balasz, che era ebreo? Ella dichiar? di non avercela con gli ebrei, tanto da continuare a farsi curare dal suo medico, appunto anch`egli ebreo...Spiegaci meglio.

Non credo che Leni Riefenstahl fosse una vera antisemita.
E` stata sicuramente influenzata dalla propaganda, ma il suo comportamento non lasciava nulla trapelare di violento, tranne quella lettera contro Bela Balasz. Egli fu co-sceneggiatore della BELLA MALEDETTA, suo primo film, e lui reclamava i suoi diritti d`autore.
Ora, lei era incapace di darglieli visto che Harry Sokal, un altro ebreo,amico e coproduttore del film di Leni Riefenstahl, part? in esilio con la copia originale del film, senza versare i dividendi alla regista. Eppure Leni si vantava ovunque del successo del film (anche se ci rimise del denaro, in realt?). Sentendosi sbeffeggiato, Balasz minacci? di attaccar lite con lei. Sprovvista e furiosa, Riefenstahl and? a trovare i suoi nuovi amici, che le consigliarono di lasciar fare Streicher, il peggior antisemita che ci fosse. La cosa rimase l?. Non vi fu n? processo, n? scambio di danaro.


Nel tuo libro si ipotizza che Leni Riefenstahl potesse essere ebrea: la madre Bertha pare lo fosse al 50%.
Spiegaci questa tua affermazione.


Non ne siamo sicuri ma ? vero che Riefenstahl ha falsificato il suo albero genealogico per potere iscriversi alla Camera del Cinema e esercitare la sua professione di attrice (il primo anno, nel 1933, non si iscrisse come regista). Sua nonna ? morta quando partor? il diciassettesimo bambino: Bertha, la madre di Leni. Suo nonno si rispos? con la balia ed ebbe altri figli...Bertha fu cresciuta da questa seconda sposa che fu la nonna di Leni, anche se non lo era da un punto di vista biologico. Ora, non c`? alcun certificato di battesimo della vera nonna...Forse era ebrea, ma ? solo un`ipotesi. Anche perch? all`epoca correvano voci al riguardo, Delle testimonianze di gente vicine alla Riefenstahl lo confessano.

La Riefenstahl intervenne presso Goebbels per far lavorare Eduard Kunnecke, compositore di operette, ebreo.
Da che parte stava allora? Ecco un`altra contraddizione.


il caso Kunnecke mostra soprattutto la complessit? del personaggio di Leni. Lei aiut? Kunnecke perch? er
 




SCHERZI

PUBBLICITA' REGRESSO

KE PERSONAGGIO

NEWS dagli INVIATI

OROSCOPAZZO

LOVE ABBOTT

 

 



Proarts


 
info@testieumori.it