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IL TEATRO DEI MALEDUCATI

EDUCAZIONE?! Questa sconosciuta!
di ROMOLO RICAPITO

Pubblico teatrale ormai precipitato nella deriva del non rispetto, della maleducazione o della sopraffazione.
Esempio di una serata in un teatro barese. Al botteghino una signora che si intrattiene molto oltre il dovuto: lamentele su tutto, richiesta di posti in sala particolari (n? troppo avanti n? indietro) appunti, domande infinite all`addetta ai biglietti. Dopo molti minuti di una noiosa e inutile attesa, un`altra signora che era prima di me ha pregato la prima signora che aveva bloccato il servizio: "mi lasci almeno fare il mio biglietto."
Peccato che dopo il passaggio della "staffetta", la seconda signora iniziasse con nuove domande oziose e inutili: chi ha organizzato lo spettacolo?
Un`associazione di donne? Etc... Altra attesa di oltre 10 minuti.
Finalmente ecco il mio turno. Approdo quindi in sala. Noto due poltrone libere e chiedo per cortesia a un signore di mezz`et? di farmi passare , nel caso quei posti fossero stati vacanti;
volevo sedermi in uno dei due. Nessuna risposta , n? un minimo accenno a farmi passare per prendere posto. Arriva la signora che si attardava al botteghino (la seconda signora) la quale voleva sedere-combinazione- al posto che mi ero appena scelto.
Per fortuna ella ha trovato all`improvviso una sistemazione in prima fila, nel frattempo "concedendo" che io mi accomodassi dove avevo deciso.
Dietro di me , tre giovanissime che prima dello spettacolo giocavano coi telefonini ; questi ultimi trasmettevano canzoni rumorose e odiose.
Iniziato lo spettacolo: le ragazze test? nominate bisbigliano in continuazione . Sopporto i pissi-pissi strenuamente . Poi, verso la fine, mi giro comunicando educatamente il mio fastidio. Molti, comprese le ragazze, turbano incessantemente il silenzio della sala anche coi flash dei telefonini. Pure gli anziani "flashano" e filmano lo spettacolo.
Dimenticavo: qualcun altro che aveva lasciato i telefonini accesi in sala , non rispondeva alla chiamata. Non trilli, ma dunque musiche nel silenzio, da Wagner a Tiziano Ferro. Sono le solite suonerie infernali. Per finire, degli anziani criticano a voce alta lo spettacolo, o meglio l`attrice principale, affermando che ? troppo "protagonista" e vanitosa.
Naturalmente tutti ascoltano.
Concludo: l`educazione non ? pi? di moda. Nemmeno nei teatri.

 




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