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UNA SCONFINATA GIOVINEZZA di GAETANO D`ELIA

Venticinque Cinecronache Italiane

E` stato pubblicato per la Wip sezione Saggistica il volume di GAETANO D`ELIA "Una Sconfinata Giovinezza", dal sottotitolo "Venticinque Cinecronache Italiane", 7 euro.
Esso raccoglie gli articoli precedentemente pubblicati sul Quotidiano di Bari e sulla rivista Godwin Club Italia.
Si tratta, anche questa volta, di un` attenta e precisa disamina dell`attuale situazione del cinema italiano, vista attraverso recensioni argute e di stampo psicologico, condite con abbondanti citazioni letterarie, cinefile e giornalistiche.
Tutto questo anche nell`ottica di uno sguardo veloce al passato prossimo di un`arte, quella cinematografica, che nonostante la crisi avvertita a vari livelli (culturale e istituzionale ) dalla nostra societ? , sopravvive nonostante e a dispetto di tutto. Pi? influenzata dal costume che influenzandolo a sua volta, a dire il vero , come invece accadeva con i film di una volta, da Fellini ad Antonioni, da Pasolini a Rossellini, etc...
Citando una bella canzone di Mike and the Mechanics i cui versi recitano " Looking back over my shoulder I can see that look in your eye " possiamo guardare dritto negli occhi quanto la cinematografia italiana ci ha proposto recentemente, il tutto analizzato e scomposto dalla penna di un attento e insieme appassionato cinefilo , come Gaetano D`Elia.
Il cinema assomiglia pur sempre a una bella donna che affascina ancora, nonostante le tante primavere alle spalle. Anche perch? esso non ? stato sostituito n? dalla televisone n? da pi? nuove tecnologie tra quelle subentrate successivamente . Il saggio porta il nome del film di Pupi Avati "Una Sconfinata Giovinezza" che tratta un tema di grande attualit?, quello della malattia di Alzheimer , davvero una piaga sociale, soprattutto a causa dell`invecchiamento della popolazione, che grazie ai progressi della medicina raggiunge con sempre maggiore facilit? la vecchiaia avanzata, senza per? che si siano trovate efficaci azioni di contrasto a una malattia degenerativa dagli effetti cos? sconvolgenti e che inficia gravemente la qualit? della vita non solo dei malati, ma anche e soprattutto il benessere psicologico dei loro pi? stretti familiari. La pellicola diretta da Pupi Avati fu presentata alla 67a Mostra di Venezia debuttando al box office al settimo posto, per un incasso totale di ? 1.009.000, a fronte del precedente "Il Figlio Pi? Piccolo" che aveva fatto meglio , ovvero ? 2.138.000.
Per D`Elia l`Alzheimer non ? che una metafora , o meglio un modo per Avati di ricostruire una parte importante della sua biografia. L`incidente che rese orfano del padre il piccolo protagonista del film ha grande attinenza con l`incidente stradale che priv? il regista del padre in giovane et?, a soli 12 anni . La malattia del giornalista interpretato da Fabrizio Bentivoglio ? stata invece ispirata al cineasta bolognese da quella del suocero.
Secondo Gaetano D`Elia l`opera commuove sani e malati, ma lascia nello stesso tempo lo spettatore con la sensazione di avere assistito a qualcosa d`incompiuto. I quattro film pi? importanti oggetto delle altre recensioni sono - per le tematiche affrontate, il successo ottenuto in patria o all`estero e le varie capacit? di introspezione dimostrate dai vari cineasti e sceneggiatori - senza dubbio Basilicata Coast to Coast, Benvenuti al Sud, Io sono l`Amore e Mine Vaganti. Basilicata Coast to Coast ? il felice esordio alla regia dell`attore Rocco Papaleo, premiato ai recenti David di Donatello appunto come migliore esordiente .
Il film , uscito nell`aprile del 2010, ha incassato ben ? 3.368.000, diventando inoltre con i proseguimenti sui vari schermi un cult delle arene estive , continuando il cammino al botteghino sino all`inizio della stagione successiva . Di questa pellicola D` Elia sottolinea l`aspetto picaresco e le divertenti vicende dei suoi protagonisti che si dipanano "on the road", dal Tirreno allo Ionio delle coste della Basilicata.
Benvenuti al Sud ? la grande sorpresa (come incasso) dell`inizio stagione 2010-11, tanto da ottenere il miglior risultato di tutti i tempi al botteghino subito dopo La Vita ? bella di Roberto Benigni. Primato che verr? comunque poco dopo di nuovo polverizzato da Checco Zalone con "Che Bella Giornata". Come D`Elia ci rammenta, questo film diretto dal poco conosciuto Luca Miniero si basa sull`impianto di "Gi? al Nord", pellicola francese targata 2008 di entusiastici consensi oltralpe.
Anche il rifacimento si fonda sull`incontro-scontro tra connazionali appartenenti ad opposte aree geografiche. Ma per il critico la lettura dell`opera non attiene soltanto alle differenze tra i popoli , bens? si rapporta anche all`istituzione matrimoniale che spesso imprigiona uomini e donne, generando a sua volta problemi psicologici degeneranti col tempo in fobie ossessive , dominate anche da una certa ripetitivit?.
Il sottotesto di Benvenuti al Sud non ? dunque la risata facile, ma qualcosa di pi? profondamente collegato al vissuto dei protagonisti e degli spettatori stessi, ossia quella nevrosi che impedisce la pacifica convivenza tra individui, siano essi membri di una stessa citt? o di una nazione.
Nella sceneggiatura inoltre sono stati trasferiti temi di grande attualit? come il mancato smaltimento dei rifiuti, le false invalidit? e il "mammismo" italico, sempre presente nel nostro paese , tanto da trasformare il film in una precisa istantanea del momento storico nel quale ? stato realizzato , destinata a vera testimonianza per i posteri.
Questa serie di problematiche ? trattata in modo leggero, epper? molto efficace. "Io sono l`Amore", scritto sette anni prima della sua distribuzione , avvenuta nel marzo 2010 e diretto dal regista di origine algerina Luca Guadagnino, ispirato a un suo soggetto, ha rappresentato l`Italia al Golden Globe come Migliore Film Straniero, ottenendo finanche una nomination agli Oscar 2011 per i migliori costumi ("Best Costume Design") realizzati ad opera della tarantina Antonella Cannarozzi.
All`uscita nelle sale italiane il film - che ? stato prodotto tra gli altri anche dalla sua principale interprete, la premio Oscar Tilda Swinton, oltre che dallo stesso Guadagnino- ? stato proiettato in poche sale d`essai con un incasso molto modesto e l`accusa da parte di tutti i critici italiani di essere un film brutto, pretenzioso, artificioso e snob. Ci? ? risultato in seguito molto strano, perch? Guadanino ha ottenuto consensi entusiastici negli Stati Uniti, oltre che dai critici , anche da importanti star e colleghi cineasti . E questo unitamente a incassi miliardari.
D` Elia sottolinea alcune similitudini della trama di Io sono l`amore o dei suoi personaggi a vicende famose, romanzi o altre pellicole . La storia, una specie di Dynasty ambientata in ambienti fastosi popolati da ricchi industriali meneghini, intreccia una figlia lesbica (Alba Rohrwacher) a una matriarca russa tra musiche martellanti e infine l`immancabile terzo incomodo, costituito dal classico amante. D`Elia scopre i riferimenti , voluti o accentuati: il nome Tancredi di uno dei figli ricorda il Gattopardo, il nipote Edoardo fa pensare agli Agnelli.
Ancora, una scena d`amore campestre con le api inquadrate mentre impollinano i fiori rimanda a L`amante di Lady Chatterley mentre il racconto in s? ? rapportabile a La Sonata a Kreutzer di Tolstoj.
La figura del terzo incomodo (intruso) fa riferimento a "Teorema" di Pasolini mentre tutto il melodramma assomiglia al recente "L`Amante Inglese". D`altronde lo stesso Guadagnino ha ammesso di aver ricreato in "I Am love" (titolo per l`estero) alcune atmosfere hitchcockiane, relativamente al pedinamento che Tilda Swinton opera nei confronti dell`amante. Ma ci? che si sottolinea di pi? di Io sono l` amore ? il gradimento di Gaetano D`Elia , il quale rimarca l`eleganza dell`opera che "riscalda e coinvolge".
"Mine Vaganti" di Ferzan Ozpetek ha ottenuto il Nastro d`argento come miglior commedia e tutti i maggiori premi del Bifest organizzato nel 2011 a Bari. Dell`opera per D`Elia colpisce la narrazione "proteiforme" : un nucleo familiare del sud Italia indagato con diversi registri stilistici.
In questo caso si avvertirebbe la reminiscenza di alcune opere di P. Germi riguardo il registro grottesco di alcuni aspetti di una comunit? di provincia, ma esistono anche accenti di visionariet?, come nel finale . A differenza dei precedenti film di Ozpetek, per G. D`Elia "Mine Vaganti" convince maggiormente, non cadendo nei luoghi comuni soprattutto riguardo alle location dove ? ambientato: Salento, Puglia, Sud. Un esempio di film non riuscito o che non ha convinto critici e pubblico, almeno tra quelli che avevano letto e apprezzato il romanzo originale, ? La Solitudine dei Numeri Primi. Per D`Elia l`intento di Paolo Giordano, cosceneggiatore oltre che autore dell`opera , ? il ribadire le storture di una societ? malata, con la famiglia come emblema del disagio e delle nevrosi rappresentate.
Secondo il critico il film diretto da Saverio Costanzo ? apprezzabile per alcune particolari sequenze ; in altre, sottolineando eccessivamente le trasformazioni del corpo (cancro, disabilit? etc.) o varie sindromi psichiatriche , diventa ostico e indigesto.
Un`eccezione nell`ambito della cinematografia italiana ? il documentario: genere poco apprezzato dal pubblico o, se vogliamo, mal distribuito. Un`eccezione nell`eccezione ? Sabina Guzzanti che col suo "Draquila" incentrato sul terremoto in Abruzzo (6-4-2009) ha stupito, indignato, commosso.
Presentato fuori concorso a Cannes nel 2010 il documentario ha indignato soprattutto l`allora ministro dei Beni Culturali on. Sandro Bondi che defin? il film una volgare propaganda dell`opposizione a Berlusconi.
D `Elia sposa alcune tesi politiche di Draquila, affermando che esso ricostruisce fe
 




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