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"Manna e Miele, Ferro e Fuoco"

GIUSEPPINA TORREGROSSA HA GIA` SFONDATO NELLE VENDITE!
E` stato presentato presso La Feltrinelli di Bari l`ultimo romanzo di Giuseppina Torregrossa " Manna e Miele, Ferro e Fuoco" edito da Mondadori, 382 pagine, 19 euro.
Il libro, che fa seguito al successo di "Il Conto delle Minne" (reperibile nella collana Oscar Contemporanea della Mondadori, 9,50 euro) ? gi? all`ottavo posto (in salita) nella classifica degli italiani pi? venduti, pubblicata sul Corriere della Sera del 15 maggio c.m.
La popolare scrittrice ? arrivata all`incontro puntualissima, indossando un impermeabile blu, su pantaloni color marrone chiaro corti sopra la caviglia con "feritoie" sui lati, in basso.
Ai piedi la Torregrossa (che ha svolto per 20 anni la professione di ginecologa) portava un paio di ballerine di colore bianco, anticate, su bordi neri e con la punta in vernice nera, abbellita da un fiocchetto.
Come accessorio, Giuseppina Torregrossa ha scelto una pratica borsa "a busta" in cuoio nero e fondo bianco. Tolto l`impermeabile, l`autrice ha messo in evidenza una mise composta da un lungo vestito marrone, abbottonato in cima, in stile "cardigan" e che era quindi composto da un sottoabito-striscia stile "grembiule" o maxi foulard , dallo sfondo bianco e dalla fantasia colorata sui toni del verde, del marrone e dell`arancio. Come orecchini, due pietre bianche stile perle. Al polso, un orologio completamente bianco.
L`incontro ? stato moderato e introdotto da Francesca Palumbo, insegnante d`inglese e scrittrice, che ha da poco pubblicato il romanzo "Il tempo che ci vuole" per Besa. La Palumbo ? arrivata alla Feltrinelli con un impermeabile grigio-indaco, con parte sottostante "a gonna" e scanalature doriche. Al collo, un foulard "a squame" verde e grigio; dunque jeans e scarpe camosciate marrone chiaro, con tacco, dall`aspetto a mocassino. Sotto l`impermeabile, un top celeste, sopravanzato da una giacca blu scuro, decorata da grandi bottoni bianchi. Quindi una borsa avana, sul classico-sportivo ; e al collo una collana bicolore, composta da pietre smeraldine intervallate da pietre sferiche bianche e contornata infine da fiori stilizzati e plastificati . La Palumbo, che si ? dichiarata entusiasta dell`opera della Torregrossa, l`ha definita "un romanzo dalla scrittura odorosa e speziata" che richiama alcuni titoli di Isabel Allende e finanche la Clarissa Pinkola Est?s di "Donne che corrono coi lupi".
Pi? prosaicamente, la scrittura della Torregrossa si colloca su sensazioni annunciate che richiamano all`aspetto selvatico ed epidermico dell`esistenza.
La Palumbo ha lodato la copertina del volume, che sintetizza i contenuti del romanzo, mostrando un nudo di donna che cela il pube con l`utilizzo di un fiore rosso carminio.
E` stato ricordato anche il lavoro di ginecologa di Giuseppina Torregrossa, che l`ha vista impegnata nella campagna per prevenire i tumori al seno e al collo dell`utero.
Secondo Palumbo, la specializzazione in ginecologia della letterata le ha fornito una marcia in pi? per descrivere situazioni come il "ciclo" femminile, epper? con un grande tocco di poesia.
Della trama del romanzo, si ? sintetizzato che esso narra la storia di Romilda, sin da prima della sua nascita. La bambina ? figlia di Alfonso, di mestiere mannaluoro, ossia colui che estraeva dai frassini la manna, sostanza dalle propriet? medicamentose e nutritive. Siamo nella met? dell`Ottocento in Sicilia e la piccola viene promessa in sposa al Barone di Ventimiglia (Don Francesco), un maturo blasonato.
Giuseppina Torregrossa ha preso la parola raccontando di essersi iscritta alla facolt? di medicina a Roma nel 1974, con l`intenzione di specializzarsi in psichiatria. Dopodich? la scelta di dedicarsi alla ginecologia, ovvero "la materia pi? vicina alla psiche che io conosca". Per l`autrice, un medico donna riesce a vedere in un`altra donna l`enigma della vita, al contrario di un medico uomo che giudica il corpo della donna diviso in parti anatomiche con un approccio dunque pi? tecnico, ma anche pi? freddo e sterile.
Alcune donne sofferenti di tumore all`utero , operate con successo , si sono relazionate con la dottoressa Torregrossa confidandole esperienze e paure , aprendole dunque cos? la loro anima. Per Torregrossa, la donna per sua natura ha una capacit? di resistenza superiore a quella maschile, dote che le permette di estrapolare il buono dalle situazioni, anche da quelle negative. Le donne inoltre sono dotate di ormoni estrogeni che danno una forza di "durata" (questa ? la spiegazione scientifica) nelle difficolt? della vita.
D`altra parte, l`uomo ritrova s? stesso e le proprie forza quando si confronta con la natura, i suoi ritmi e le sue cadenze, regolate dalle stagioni.
Per Torregrossa , che abita a Roma, "citt? straordinaria ma in un certo senso alienante", ? rassicurante tornare nella sua Sicilia, dove ha conservato una casa al mare. Qui la narratrice ritrova s? stessa e i sapori magici della sua infanzia; Giuseppina Torregrossa infatti abbandon? la Sicilia all`et? di 14 anni.
Romolo Ricapito, tenutario del sito omonimo ed esperto di letteratura, cinema, spettacolo e costume, ha rivolto a Giuseppina Torregrossa la seguente domanda: "sul Corriere della Sera si ? letto che solo l`1 per cento dei libri distribuiti in America proviene dall`estero. Posto che il Conto delle Minne ? stato tradotto in ben 10 paesi, secondo lei un romanzo come "Manna e Miele" potrebbe interessare gli americani"?
Torregrossa: A proposito di questo mio ultimo libro non saprei dire se potrebbe interessare un pubblico anglofono. Posso affermare per? che Il Conto delle Minne ? stato tradotto nel Regno Unito. Di queste cose un autore non si occupa personalmente, nel mio caso lo fa la Mondadori, che ? una grande casa editrice, in occasione delle varie fiere internazionali come quella di Francoforte. Pi? avanti l`autrice ha detto che l`amore ? una reazione chimica- rispondendo a un` altra domanda del pubblico- che trasforma l`individuo, dando modo a quest`ultimo di allinearsi sulla stessa lunghezza d`onda di una persona fino a quel momento ritenuta estranea.
Giuseppina Torregrossa ha rifiutato con molto garbo un riferimento di Francesca Palumbo alle donne che sfruttano il proprio corpo per fare carriera. Forse si alludeva ad alcune vicende politiche. "Nessuno obbliga le donne a scegliere certe strade, ad esempio con una pistola puntata alla testa. Io ho raggiunto determinati risultati solo con le mie forze , le mie capacit?. Chi sfrutta il proprio corpo fa una determinata scelta, sua personale, sulla base del libero arbitrio. Giuseppina Torregrossa ha rivendicato il diritto alla diversit? tra uomo e donna ,che ? insieme diritto alla parit? e all`uguaglianza.
ROMOLO RICAPITO
 




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