I nuovi MOSTRI - di OLIVIERO BEHA

CHIARE LETTERE pp. 279, euro 13,60 ?Siamo spettatori universali: il dissolvimento delle democrazie in oligarchie mediatiche ? all`opera non solo in Italia ma in tutto il mondo.? Hans Georg Gadamer C?era una volta. C?era una volta chi si dava come compito quello di incalzare il potere e di controllarlo: un??lite temuta e ascoltata. C?erano una volta i ?maestri?, i Pasolini, i Moravia, gli Sciascia, i Calvino, ma anche i Bobbio, i Galante Garrone, gelosi custodi del libero pensiero. E ora? L?Italia non potrebbe essere quella che ? senza la complicit? del sistema mediatico e grazie all?assenza degli intellettuali, ?una categoria ? scrive Beha ? pi? del portafogli che del pensiero?. A cominciare dai giornalisti. Ma ? il quadro d?insieme che preoccupa. (?Stiamo rispondendo a Obama con Geronzi?): un gigantesco concorso di colpa, che attraversa molte categorie professionali, in nome del denaro e in virt? di una normalizzazione della banalit? da troppi accettata. Il resoconto di Beha, lucido ma non rassegnato, ci induce a reagire, cos? come molte associazioni di liberi cittadini hanno cominciato a fare. Contro il Golpe Bianco che ci sta svuotando. "Non c?? pagina, riga, parola in tutto ?L?espresso? (ma probabilmente anche in tutto ?Panorama?, in tutto ?Il Mondo?, in tutti i quotidiani e settimanali dove non ci siano pagine dedicate alla cronaca) che non riguardi solo ed esclusivamente ci? che avviene ?dentro il Palazzo?. Solo ci? che avviene ?dentro il Palazzo? pare degno di attenzione e interesse: tutto il resto ? minutaglia, brulichio, informit?, seconda qualit?". Questo illuminante passo ? tratto dal memorabile articolo di un intellettuale vero, Pier Paolo Pasolini: uscito in prima pagina sul Corriere della Sera il 1 agosto 1975 cio? tre mesi prima della sua morte.