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Critichì |
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Contraddizioni
Gentile direttore, cos? si rivolgeva al Signore santa Gemma Galgani poco pi? di un secolo fa:
? O amore, o amore infinito ! Vedi : l?amor tuo mi penetra con troppa veemenza fino nel corpo. Quando, quando mi unir? a te, o Signore, che con tanta forza d?amore mi tieni unita qui in terra ? Fallo, fallo !...Ch?io muoia e muoia d?amore...Calma, calma o Ges? ; se no l?amor tuo finir? con l?incenerirmi ! O amore, amore infinito ! Fa che l?amore tuo tutta mi penetri ; altro da te non vo?. Mio Dio, mio Dio, ti amo...?
(Estasi dell?11 agosto 1902 - cf "Sesso, diavolo e santit?", di Renato Pierri, Coniglio Editore).
Ora, poich? ? da escludere che il Signore partecipasse al virtuale amplesso, quest`ultimo ? da ritenersi necessariamente amore solitario, definito dal Catechismo della Chiesa Cattolica "atto intrinsecamente e gravemente disordinato", giacch? non realizza "l`integro senso della mutua donazione e della procreazione umana" (n. 2352).
Si consideri che Gemma non era una suora e quindi non poteva neppure essere considerata "verbi sponsa". La sua era, in qualche modo, un`unione di fatto.
Si consideri anche che la Chiesa esalta questi virtuali amplessi da parte delle vergini che si donano a Cristo, ma non accetterebbe mai che gli stessi fossero manifestati da uomini nei riguardi della Madonna.
Francesca Ribeiro
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